mercoledì 7 giugno 2017

H 1

L’H 1 (Coll. Maurizio Brescia, via www.betasom.it)

Sommergibile costiero della classe H (dislocamento di 360 tonnellate in superficie e 474 in immersione).
I sommergibili di questo tipo, di costruzione canadese, facevano parte della classe 'Holland type 602', che ebbe successo internazionale: prodotti dai cantieri Vickers Canada, ne vennero realizzate ben 83 unità per le Marine italiana, britannica, statunitense, russa, cilena e canadese. Erano sommergibili di piccole dimensioni, a scafo semplice (collaudato per una profondità di 80 metri) con doppi fondi (resistenti a 55 metri) interni allo scafo principale (al pari dei depositi del carburante), a sezioni circolari con calotte semisferiche esterne. Semplici, razionali, sicuri, veloci (la potenza dei motori elettrici per la navigazione in immersione era uguale a quella dei motori diesel per la navigazione in superficie) e manovrieri, specie in immersione, dimostrarono la loro validità in mari ristretti come il Mediterraneo, dove potevano operare senza allontanarsi troppo dalle basi. Erano inoltre caratterizzati da buona abilità e considerevole autonomia in immersione. Loro peculiarità era la chiusura esterna dei quattro tubi lanciasiluri, detti "lanciasiluri a revolver": un unico e solido "cappello" girevole dotato di quattro guarnizioni in gomma per la tenuta dei tubi, e di due fori per l’uscita dei siluri. I tubi erano resi stagni ruotando e spostando opportunamente il cappello; spostandolo in altro modo, era possibile lanciare una coppiola di siluri da due dei tubi, e poi una seconda coppiola dopo circa cinque secondi.

Fu l’Ammiragliato britannico a negoziare il contratto per la costruzione degli "H" italiani, dopo aver convinto la Regia Marina ad approfittare della capacità produttiva dei cantieri Canadian Vickers ed ordinare la costruzione di otto sommergibili di questa classe.
La buona qualità di queste unità è dimostrata dal fatto che sei degli otto "H" italiani erano ancora in servizio ed in buona efficienza nel 1940; sebbene ormai anziani, svolsero ancora un’utile attività di addestramento e di vigilanza antisommergibili presso le maggiori basi della Regia Marina.
L’H 1, attivo durante entrambi i conflitti mondiali, effettuò 39 missioni durante la prima guerra mondiale (26 offensive, lungo le coste orientali del Basso Adriatico, e 13 difensive, al largo di Brindisi), percorrendo complessivamente 1955 miglia (1109 in superficie e 846 in immersione), ed altre 88 nel periodo giugno 1940-settembre 1943 (31 offensive/esplorative, 51 addestrative, 7 di trasferimento), percorrendo in tutto 7899 miglia nautiche.

Breve e parziale cronologia.

31 maggio 1916
Impostazione nei cantieri della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal (numero di costruzione 3).
16 ottobre 1916
Varo nei cantieri della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal.
Dopo il varo, l’H 1 ed il gemello H 2 lasciano Montreal prima del congelamento invernale del San Lorenzo e raggiungono Halifax, dove completeranno le prove di collaudo.
23 dicembre 1916
Entrata in servizio. Suo primo comandante è il tenente di vascello Ugo Perricone.
In dicembre, terminati i collaudi e l’addestramento ad Halifax, H 1 e H 2 si trasferiscono a Shelburne, in preparazione del loro viaggio verso l’Italia.
Il trasferimento degli "H", suddivisi in tre gruppi (H 1 e H 2 formano il primo) avverrà con l’accompagnamento di navi mercantili fino a Gibilterra, dove navi militari italiane assumeranno la loro scorta fino all’arrivo in Italia. È previsto uno scalo alle Bermuda per fare rifornimento.
13 gennaio 1917
L’H 1 e l’H 2 partono da Shelburne, in Nuova Scozia (Canada), diretti a Bermuda, da dove poi proseguiranno per l’Italia.
Marzo 1917
L’H 1 e l’H 2, dopo aver attraversato l’Oceano Atlantico insieme, giungono a Messina. Nell’ultimo tratto della navigazione, i due sommergibili sono scortati dal cacciatorpediniere Audace, anch’esso appena completato (in Inghilterra) ed in corso di trasferimento in Italia.
26 maggio 1917
L’H 1 arriva a Brindisi e viene qui dislocato, nel ruolo di caposquadriglia della I Squadriglia Sommergibili H. Viene adibito a compiti esplorativi ed offensivi nell’Adriatico meridionale.
Maggio 1917
Prime missioni di guerra: due tra Lissa e Punta Planca (Dalmazia) ed una al largo di Durazzo. Non avvista unità nemiche.
10 giugno 1917
Prende il mare al comando del tenente di vascello Ugo Perticoni, per una nuova missione di guerra al largo di Cattaro.

L’H 1 in Adriatico nel 1917 (da www.grupsom.com

11 giugno 1917
Avvista ed attacca la torpediniera austroungarica 74 T, ma il bersaglio viene mancato per malfunzionamento dei siluri.
12 giugno 1917
Attacca un’altra torpediniera austroungarica, ma di nuovo i siluri non vanno a segno perché difettosi. Subito attaccato da un aereo e da un sommergibile, riesce ad eludere indenne la caccia, e rientra alla base il giorno stesso.
1917 ca.
Durante una missione al largo della foce del Drin, sempre al comando del tenente di vascello Perticoni, l’H 1 rimane temporaneamente immobilizzato da un grosso cavo, impigliatosi nelle sue eliche. Due membri dell’equipaggio, il marinaio Angelo Tesoriere ed il sottonocchiere Rocco La Porta, si offrono volontari per liberare le eliche: tuffatisi nell’acqua gelida, riescono a sbrogliare il cavo ed a liberare il sommergibile.
13 febbraio 1918
L’H 1, insieme al gemello H 2 e con la scorta della torpediniera Astore, lascia Brindisi diretto a Malta. Per costringere l’Italia a distogliere forze dal fronte principale, infatti, la Germania sta inviando armi ai ribelli libici mediante gli U-Boote, per fomentare l’insurrezione in corso nella colonia; pertanto si è deciso di inviare alcuni sommergibili nelle acque della Libia, allo scopo di contrastare l’intenso contrabbando di armi per i ribelli da parte dei sommergibili tedeschi.
15 febbraio 1918
H 1, H 2 ed Astore, dopo uno scalo a Siracusa, raggiungono Malta.
28 febbraio 1918
L’H 1 lascia Malta diretto in un settore d’agguato al largo di Misurata, per la sua prima missione in acque libiche. Al momento della partenza le condizioni meteomarine sono abbastanza buone, ma in serata il tempo peggiora notevolmente: da una brezza da scirocco (sud-sud-est) si passa ad un forte vento di maestrale (nord-nord-est). Il comandante in seconda, sottotenente di vascello Luigi Donin (o Donini), viene trascinato in mare da una violenta ondata, scomparendo per sempre.
L’H 1 interrompe la missione.
1° marzo 1918
Arriva a Malta.
16 marzo 1918
Lascia Malta per una seconda missione lungo le coste della Libia. Stavolta la missione viene portata a termine, ma senza risultato.
31 marzo 1918
Terza missione nelle acque della Libia, anch’essa infruttuosa.
15 aprile 1918
Ritorna a Brindisi, dove risulterà ancora di base al 1° novembre 1918.
1918-1919 ca.
Finita la prima guerra mondiale, l’H 1 viene trasferito a Taranto.
1920
Imbarca un cannone da 76/30 mm Armstrong 1914.
Settembre 1923
Durante la Crisi di Corfù, causata dall’assassinio (avvenuto ad opera di ignoti il 27 agosto tra Giannina e Santi Quaranta) del generale Enrico Tellini e di una delegazione italiana che avrebbe dovuto definire i confini tra Grecia ed Albania, l’H 1 viene inviato nell’isola greca, che il 31 agosto è stata occupata – per rappresaglia della strage della delegazione italiana – da alcune migliaia di soldati italiani, sbarcati da una poderosa squadra navale salpata da Taranto la sera del 30.
L’H 1 rimane per dieci giorni a disposizione del governatore italiano di Corfù, ammiraglio Diego Simonetti, posto al comando di una forza navale composta da un incrociatore corazzato, cinque cacciatorpediniere ed alcuni sommergibili e MAS (il resto della squadra italiana è rientrato alle basi nei giorni seguenti allo sbarco).
Successivamente la crisi si risolverà, con gli onori resi dalla Grecia alla bandiera italiana al Falero (Atene) ed il pagamento di 50.000.000 di lire come risarcimento da parte della Grecia, e Corfù verrà lasciata dalle truppe italiane il 27 settembre; tutte le unità rientreranno a Taranto il 30 settembre.
Al suo rientro, l’H 1 viene dislocato a Messina, nuova sede della Squadriglia; partecipa a tutte le crociere d’addestramento effettuate dalla Squadra Navale nelle acque della Sicilia.
1927
Presta servizio sull’H 1 il tenente di vascello Romolo Polacchini, futuro ammiraglio comandante della base di Betasom.
Anni ’30
I sommergibili classe "H" vengono assegnati in prevalenza a compiti addestrativi ed alla sperimentazione.
Il cannone da 76/30 viene rimosso e sostituito con una mitragliera contraerea.
1935
Dislocato a La Spezia ed adibito all’addestramento. Durante questo periodo è comandante dell’H 1 il capitano di corvetta Vittorio Meneghini.
Nella seconda metà degli anni Trenta, l’H 1 viene messo a disposizione della neocostituita I Flottiglia MAS (la futura X Flottiglia MAS) quale "vettore", per la sperimentazione (e l’addestramento) del trasporto e rilascio del nuovo mezzo d’assalto subacqueo ideato dai capitani del Genio Navale Teseo Tesei ed Elios Toschi, il siluro a lenta corsa (SLC, noto anche come "maiale").
Verso la fine degli anni Trenta, l’anziano H 1 verrà sostituito in questo ruolo dal più moderno sommergibile Ametista.
Agosto 1937
Partecipa alla guerra civile spagnola con una missione clandestina al comando del tenente di vascello Torri.

L’H 1 in uscita dal Mar Piccolo di Taranto prima della seconda guerra mondiale (g.c. STORIA militare)

10 giugno 1940
L’Italia entra nella seconda guerra mondiale. L’H 1 (tenente di vascello Alberto Galeazzi), insieme alle residue unità della classe H (H 2, H 4, H 6 e H 8), forma la XVII Squadriglia Sommergibili del I Grupsom di La Spezia.
Lo stesso 10 giugno, l’H 1 viene inviato in agguato tra Capo Corso e la Gorgona, per insidiare le rotte tra Tolone e le coste toscane. La missione si conclude senza risultato.
19 giugno 1940
Prende il mare per la seconda missione di guerra, nel Golfo di Genova. L’H 1 avvista un sommergibile avversario a quota periscopica e tenta di attaccarlo, ma questi, approfittando della propria maggiore velocità, riesce a seminarlo.
25 giugno 1940
Rientra alla base.
3 febbraio 1941
A seguito della partenza da Gibilterra, il 31 gennaio, della Forza H britannica (corazzata Barham, incrociatore da battaglia Renown, portaerei Ark Royal, incrociatore Sheffield e 10 cacciatorpediniere), diretta verso est (il suo obiettivo è bombardare Genova il mattino del 3 febbraio), l’H 1 viene inviato in agguato al largo di La Spezia, a scopo difensivo. Causa il tempo avverso, però, la Forza H rinuncia al bombardamento e si limita a lanciare un attacco aereo contro la diga del Tirso, per poi rientrare alla base nel pomeriggio del 4; l’H 1 e gli altri sommergibili vengono allora fatti rientrare a La Spezia.
Il bombardamento navale di Genova sarà poi effettuato dai britannici in una successiva missione, il 9 febbraio 1941.
30 luglio 1941
Viene inviato in agguato nel Golfo di Genova, con altri due sommergibili (Marcantonio Colonna e H 4), a contrasto dell’operazione britannica «Style» , consistente anch’essa nell’invio di un convoglio a Malta (l’incrociatore posamine Manxman e gli incrociatori leggeri Hermione ed Arethusa in missione di trasporto di 1750 uomini e 130 tonnellate di rifornimenti, con la scorta diretta di due cacciatorpediniere ed indiretta di parte della Forza H) ed azioni diversive (bombardamento di Alghero da parte dei cacciatorpediniere Maori e Cossack e di aerei della portaerei Ark Royal). Non essendo noti a Supermarina gli obiettivi dell’operazione britannica, i tre sommergibili vengono inviati nel Golfo di Genova per intervenire nel caso la Royal Navy volesse replicare il bombardamento navale di Genova effettuato in febbraio.
25-27 settembre 1941
Inviato in pattugliamento difensivo in Mar Ligure durante l’operazione britannica «Halberd», consistente nell’invio di un convoglio a Malta (cisterna militare Breconshire e navi da carico Ajax, City of Lincoln, City of Calcutta, Clan MacDonald, Clan Ferguson, Rowallan Castle, Imperial Star e Dunedin Star con un carico complessivo di 81.000 tonnellate di rifornimenti), ma che i comandi italiani, non conoscendo il vero obiettivo dei britannici, temono invece essere un altro bombardamento navale contro le coste italiane, ragion per cui inviano alcuni sommergibili nel Mar Ligure.
1941-1943
Col procedere della guerra l’H 1, stante la sua anzianità, viene sempre più relegato a ruoli addestrativi presso la Scuola Idrofonisti di La Spezia. Contro le 23 missioni di guerra (offensive al traffico, di ascolto idrofonico, di contrasto a formazioni navali partite da Gibilterra) effettuate nel 1941, il battello ne svolge solo tre (o quattro) nel 1942 e due nel 1943, mentre effettua decine di missioni di addestramento per gli allievi della scuola idrofonisti.
7 settembre 1943
Nel pomeriggio, a seguito dell’avvistamento della forza navale statunitense diretta a Salerno per effettuarvi lo sbarco (Operazione «Avalanche»), l’H 1 (tenente di vascello Augusto Marracini) riceve ordine di trasferirsi da La Spezia a Ajaccio, in Corsica, da dove poi dovrà proseguire verso la zona di Salerno. Insieme ad esso vengono trasferiti in Corsica anche i gemelli H 2, H 4 e H 6 ed il sommergibile ex jugoslavo Francesco Rismondo. Per altra fonte tale trasferimento è disposto da Supermarina in vista dell’imminente annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, per spostare questi sommergibili da La Spezia e sottrarli così alla cattura da parte dei tedeschi che certamente occuperanno la base ligure.
L’H 1 lascia La Spezia alle 16.10.
8 settembre 1943
Giunge ad Ajaccio tra le 12.30 e le 13.30, unitamente ai gemelli H 2 e H 4 (l’H 6 è stato invece inviato a Bonifacio).
Alla dichiarazione dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, poche ore dopo, l’H 1 si trova ancora ad Ajaccio, e così pure i due gemelli.
Dopo il proclama di Badoglio, il capo squadriglia, capitano di corvetta Francesco Pedrotti, raduna gli equipaggi dei tre "H", mantenendo la calma e la disciplina, in attesa di ordini sul da farsi.
11 settembre 1943
Alle 00.30, arrivati gli ordini, il caposquadriglia Pedrotti fa imbarcare il personale della «MariSezSom Ajaccio» sull’H 1 e sui due gemelli, poi ordina che i tre sommergibili lascino Ajaccio diretti a Portoferraio. Così avviene.
A Portoferraio, H 1 e gemelli sbarcano il personale della MariSezSom Ajaccio, e si aggregano alla flottiglia di unità sottili confluita all’Elba agli ordini degli ammiragli Amedeo Nomis di Pollone ed Aimone di Savoia-Aosta. Insieme a questa flottiglia, i tre "H" proseguono per Palermo, in mano agli Alleati, come da ordini ricevuti.
19 settembre 1943
Lascia Palermo insieme a cinque altri sommergibili (H 2 e H 4, Filippo CorridoniNichelio ed Axum) ed a diverse navi di superficie (le torpediniere AliseoAnimosoArdimentosoArieteCalliopeFortunaleIndomito ed Antonio Mosto, le corvette ApeCormoranoDanaideGabbianoMinerva e Pellicano, il cacciasommergibili ausiliario AS 121 Regina Elena, le motosiluranti MS 35MS 55 e MS 64, i cacciasommergibili VAS 201VAS 204VAS 224VAS 233VAS 237VAS 240VAS 241VAS 246 VAS 248) diretto a Malta.
20 settembre 1943
Arriva a Malta.
21 settembre 1943
Viene temporaneamente dislocato nell’ormeggio di San Paolo/Sliema (Malta), insieme ad altri dieci sommergibili, alle "dipendenze" della nave appoggio Giuseppe Miraglia.
13 ottobre 1943
Nel giorno della dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania, l’H 1 lascia Malta e rientra in Italia (per altra fonte raggiunge Haifa, in Palestina), unitamente a H 2, H 4 ed altri dodici sommergibili (AlagiAtropoFratelli BandieraLuigi Settembrini, Marcantonio BragadinJaleaBrin, Squalo, Filippo CorridoniGalateaCiro Menotti e Zoea).
Fine 1943-Inizio 1944
Viene nuovamente inviato a Malta, dove opera sino al marzo 1944 partecipando ad un totale di 33 esercitazioni per la scuola di lotta antisommergibili. L’equipaggio, al pari di quelli di altri sommergibili italiani (H 2, Luciano Manara, Otaria, Diaspro, CB 9, CB 10 e CB 12) adibiti al medesimo utilizzo, viene alloggiato sul posamine in disarmo HMS Medusa, al quale i vari sommergibili si ormeggiano affiancati.
16 marzo 1944
L’H 1 (tenente di vascello Antonio Canezza) lascia Malta e rientra ad Augusta, dove viene dislocato.
Maggio 1944
Inviato a Taranto, viene sottoposto ad un periodo di lavori di manutenzione, della durata di quattro mesi.
Settembre 1944
Conclusi i lavori, viene assegnato al Gruppo Sommergibili di Taranto ed impiegato nell’addestramento degli equipaggi delle corvette nella caccia ai sommergibili.
Novembre 1944
Nuovamente inviato a Malta.
Aprile 1945
Rientra a Taranto.
Settembre 1945
Dislocato a Napoli.
Marzo 1946
Trasformato in pontone di carica nel porto di Napoli.
31 dicembre 1947 (o 23 marzo 1947)
Posto in disarmo.
1° febbraio 1948
In base alle disposizioni del trattato di pace, che impongono la demolizione dell’intera superstite flotta subacquea italiana, l’H 1 viene radiato ed avviato alla demolizione.
 
L’H 1 in transito nel canale navigabile di Taranto (g.c. Marcello Risolo, da www.marina.difesa.it)


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