sabato 26 agosto 2017

Alcuni dati statistici

Alcuni dati statistici sulle perdite tra il personale della Regia Marina nel secondo conflitto mondiale
(dati desunti dai tre volumi conservati preso l’Ufficio Storico della Marina Militare contenenti i nominativi dei caduti e dispersi della Marina nella 2a Guerra Mondiale e reperiti grazie a cortesia di Vincenzo Abruzzese)


N° totale caduti e dispersi, 31.347 (il 12,1 % della forza complessiva di 14.953 ufficiali e 244.129 tra sottufficiali e marinai – il più alto tasso di perdite tra le tre forze armate italiane, ed il secondo più alto tasso di perdite tra le principali Marine mondiali, superato solo dalla Marina imperiale giapponese).

Caduti e dispersi per regione di provenienza:

Sicilia, 4886
Campania, 4245
Puglia, 3152
Lombardia, 2508
Liguria, 2194
Toscana, 2040
Friuli e Venezia Giulia (incl. territori ceduti alla Jugoslavia), 1970
Veneto, 1871
Piemonte, 1405
Emilia-Romagna, 1358
Lazio, 1124
Calabria, 1064
Sardegna, 989
Marche, 845
Abruzzo, 630
Umbria, 266
Basilicata, 190
Molise, 154
Trentino-Alto Adige, 140
Valle d’Aosta, 12

Totale Italia settentrionale, 11.458
Totale Italia centrale, 5059
Totale Italia meridionale e isole, 14.526


Caduti nati all’estero (nati nelle colonie, oppure nati all’estero e tornati in Italia per arruolarsi): 276, tra cui, per luogo di nascita:
        Francia, 63
        Stati Uniti d’America, 35
        Argentina, 23
        Tunisia, 22
        Austria, 21
        Svizzera, 18
        Germania, 15
        Brasile, 10
        Egitto, 10
        Romania, 6
        Grecia, 5
        Libia, 5
        Ungheria, 4
        Turchia, 4
        Algeria, 3
        Regno Unito, 2
        Russia, 2
        Marocco, 2
        Spagna, 1
        Cecoslovacchia, 1
        Albania, 1
        Lussemburgo, 1


Caduti e dispersi per anno di nascita:

1875, 2
1877, 2
1878, 11
1879, 9
1880, 10
1881, 19
1882, 11
1883, 24
1884, 20
1885, 33
1886, 20
1887, 40
1888, 49
1889, 46
1890, 61
1891, 57
1892, 80
1893, 87
1894, 83
1895, 63
1896, 60
1897, 85
1898, 70
1899, 77
1900, 86
1901, 136
1902, 164
1903, 163
1904, 187
1905, 206
1906, 269
1907, 325
1908, 358
1909, 399
1910, 474
1911, 495
1912, 640
1913, 697
1914, 867
1915, 1098
1916, 1188
1917, 1803
1918, 2154
1919, 3371
1920, 4431
1921, 3733
1922, 3443
1923, 2539
1924, 760
1925, 252
1926, 92
1927, 27


Caduti e dispersi per anno di morte:

1940, 2017
1941, 7450
1942, 6270
1943, 10.935
1944, 2432
1945, 1687
1946, 247
1947, 88


Caduti e dispersi per grado:

Ammiragli (d’armata – di squadra – di divisione – contrammiragli), 12
Capitani di vascello, 29
Capitani di fregata, 50
Capitani di corvetta, 116
Tenenti di vascello, 405
Sottotenenti di vascello, 378
Guardiamarina, 407
Aspiranti guardiamarina, 93
Grado non individuato, 26
Totale ufficiali, 1515
Capi di prima classe, 179
Capi di seconda classe, 569
Capi di terza classe, 666
Secondi capi, 2060
Sergenti, 1541
Totale sottufficiali, 5015
Sottocapi, 4549
Marinai, 19.663 (circa)
Totale sottocapi e marinai, 24.212 (circa)
Personale della Guardia di Finanza operante alle dipendenze della Marina, 110
Camicie nere e graduati M.V.S.N. alle dipendenze della Marina (principalmente MILMART), 495


Caduti e dispersi tra gli ufficiali, per corpo di appartenenza:

Stato Maggiore (ufficiali di vascello), 943
Genio Navale, 359
C.R.E.M., 81
Commissari, 53
Medici, 45
Capitanerie di Porto, 19
Armi Navali, 15


Caduti e dispersi tra sottufficiali, sottocapi e marinai, per categoria/arma:

Cannonieri, 6747
Carpentieri, 243
Elettricisti, 1470
Fuochisti, 3774
Furieri, 1037
Infermieri, 291
Meccanici, 1441
Motoristi, 874
Musicanti, 57
Nocchieri, 1488
Palombari, 49
Portuali, 17
Radiotelegrafisti, 1190
Segnalatori, 922
Siluristi, 995
Specialisti Direzione del Tiro (S.D.T.), 712
Torpedinieri, 382
Altre categorie, 117
Operai militarizzati, 155
Marinai (servizi vari), 7266 (circa)


Caduti e dispersi per luogo di morte o scomparsa:

Mediterraneo Centrale, 15.138
Territorio metropolitano (Italia), 5219
Mediterraneo Orientale e Occidentale, 4991
Germania, 1330
Rodi, 1253
Oceano Atlantico, 828
Libia, 352 (Cirenaica, 208 – Tripolitania e resto della Libia, 144)
Lero, 324
Jugoslavia, 315
Mar Rosso, 234
Grecia (isole escluse), 211
Tunisia, 169
Russia, 104
Francia (eccetto Corsica), 104
Cefalonia, 81
Eritrea, 76
Albania, 71
Polonia, 49
Oceano Indiano, 40
Egitto, 34
India, 34
Corsica, 33
Algeria, 28
Sudafrica, 25
Regno Unito, 21
Stati Uniti d’America, 18
Corfù, 17
Cina, 16
Etiopia, 16
Spagna, 14
"Fronte balcanico" eccetto Grecia, Albania, Jugoslavia, 13
Somalia, 12
Kenya, 12
Stampalia, 11
Turchia, 10
Malta, 10
Sira, 9
Palestina, 8
Austria, 6
Giappone, 6
Cecoslovacchia, 6
Mar Nero, 5
"Africa Orientale" eccetto Eritrea, Etiopia, Somalia, Kenya, 5
Romania, 5
Oceano Pacifico, 4
Australia, 4
Castelrosso, 3
Arabia Saudita, 2
Cipro, 2
Sudan, 1
Creta, 1
Persia, 1
Paesi Bassi, 1
Ungheria, 1
Sud America, 1
Altro, 63


Caduti o dispersi, per mese di morte o scomparsa:

Giugno 1940, 417
Luglio 1940, 384
Agosto 1940, 84
Settembre 1940, 170
Ottobre 1940, 552
Novembre 1940, 129
Dicembre 1940, 274
Gennaio 1941, 408
Febbraio 1941, 591
Marzo 1941, 2495
Aprile 1941, 865
Maggio 1941, 451
Giugno 1941, 92
Luglio 1941, 160
Agosto 1941, 218
Settembre 1941, 261
Ottobre 1941, 222
Novembre 1941, 428
Dicembre 1941, 1220
Gennaio 1942, 327
Febbraio 1942, 188
Marzo 1942, 781
Aprile 1942, 429
Maggio 1942, 244
Giugno 1942, 1013
Luglio 1942, 164
Agosto 1942, 242
Settembre 1942, 327
Ottobre 1942, 315
Novembre 1942, 678
Dicembre 1942, 1532
Gennaio 1943, 1368
Febbraio 1943, 607
Marzo 1943, 721
Aprile 1943, 905
Maggio 1943, 549
Giugno 1943, 461
Luglio 1943, 533
Agosto 1943, 761
Settembre 1943, 4257
Ottobre 1943, 236
Novembre 1943, 369
Dicembre 1943, 161
Gennaio 1944, 148
Febbraio 1944, 178
Marzo 1944, 152
Aprile 1944, 203
Maggio 1944, 192
Giugno 1944, 214
Luglio 1944, 232
Agosto 1944, 253
Settembre 1944, 218
Ottobre 1944, 199
Novembre 1944, 235
Dicembre 1944, 193
Gennaio 1945, 186
Febbraio 1945, 188
Marzo 1945, 282
Aprile 1945, 434
Maggio 1945, 164
Giugno 1945, 99
Luglio 1945, 66
Agosto 1945, 68
Settembre 1945, 60
Ottobre 1945, 58
Novembre 1945, 51
Dicembre 1945, 29


Le seguenti 38 città italiane hanno avuto più di 100 caduti nei ranghi della Regia Marina:

Napoli, 1294
Genova, 815
Palermo, 802
Messina, 634
Venezia, 492
Catania, 466
Milano, 407
Bari, 371
Roma, 368
Trieste, 364
Taranto, 334
Torino, 315
Torre del Greco (NA), 299
La Spezia, 295
Trapani, 241
Livorno, 203
Reggio Calabria, 190
Molfetta (BA), 188
Firenze, 187
Cagliari, 171
Pola, 168
Viareggio (LU), 167
Castellammare di Stabia (NA), 163
Siracusa, 151
Chioggia (VE), 146
Ancona, 142
Pozzuoli (NA), 132
Ercolano (NA), 131
Savona, 129
Brindisi, 128
Carrara, 125
Brescia, 116
Salerno, 112
Torre Annunziata (NA), 111
Barletta, 111
Mazara del Vallo (TP), 104
Rimini, 102
Fiume, 100


Appendice
Alcuni dati relativi alle perdite tra il personale della Marina Mercantile nel secondo conflitto mondiale


Nei numeri sopra indicati non sono comprese le perdite subite dagli equipaggi della Marina Mercantile italiana, che pure pagò alla guerra, in rapporto alle proprie forze complessive, un prezzo ancora più pesante rispetto alla Regia Marina. Qui di seguito si presentano i pochi dati disponibili sulla Marina Mercantile.

N° totale di caduti e dispersi, 7164 (su un totale di circa 25.000 marittimi iscritti ai ruoli), di cui:

        3257 deceduti su navi non requisite oppure requisite ma non iscritte nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato;
        3100 deceduti su navi mercantili requisite ed iscritte nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato;
        537 deceduti in prigionia, sia Alleata che tedesca.

In totale, morì nel conflitto più di un quarto degli uomini della Marina Mercantile (oltre il 28,5 %). Essere un marittimo civile su una nave italiana risultava quindi molto più pericoloso che essere un militare in una qualsiasi delle forze armate italiane.

Ancora più grave risulta il bilancio se si considera il numero di coloro che effettivamente navigarono in Mediterraneo sotto bandiera italiana dopo il 10 giugno 1940: se si escludono dal totale dei 25.000 marittimi, cioè, i 6000 che, trovandosi su navi rimaste bloccate in porti nemici o fuori dal Mediterraneo alla dichiarazione della guerra, finirono immediatamente prigionieri od internati (eccetto gli equipaggi dei violatori di blocco, numero comunque molto ridotto sul totale). Risulta in questo caso che morirono circa 6600 marittimi (sottraendo dai 7164 caduti i 537 morti in prigionia, che in massima parte facevano parte dei 6000 bloccati fuori dal Mediterraneo e divenuti, presto o tardi, internati o prigionieri) su 19.000, cioè il 34,7 %, più di uno su tre tra coloro che navigarono sui bastimenti della Marina Mercantile italiana dal giugno 1940 alla fine della guerra.

20 commenti:

  1. Mio nonno fu uno di questi eroi martiri.. Possano nel profondo dei mari ricordarci l'inutilità e la ferocia dell'uomo.

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  2. Posso tradurle in cinese, per favore?Voglio far conoscere a più persone la storia della Regia Marina.

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  3. Posso tradurle in cinese, per favore? far conoscere a più persone la storia della Regia Marina.

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  4. Posso tradurle in cinese, per favore? far conoscere a più persone la storia della Regia Marina.

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  5. Posso tradurle in cinese, per favore? far conoscere a più persone la storia della Regia Marina.

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  6. Grazie a voi ho potuto ricostruire la storia del giovane fratello di mia nonna, scomparso nel naufragio del Città di Messina, di cui non sapevo nulla...Grazie

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  7. Vorrei conoscere i particolari della sorte toccata a mio nonno Siano Attilio. Nella ultima lettera inviata a mia nonna era imbarcato sulla RAMB I. Maia Bar 3 settembre 1940. Grazie

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    1. Buongiorno,
      Attilio Siano risulta deceduto in Oceano Indiano il 31 marzo 1941. Considerato che il RAMB I fu affondato in Oceano Indiano dall'incrociatore neozelandese Leander il 27 febbraio 1941, ritengo probabile che sia deceduto il 31 marzo per le ferite riportate nel combattimento che portò all'affondamento del RAMB I.

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  8. En la casa de mi abuelo, en Argentina había una foto de un marino Italiano, mi papa me dijo era un primo de mi abuelo que murió en un submarino y gracias a ustedes pude conocer su historia el era Prospero Bentivenga, fogonero marino, 21 años, de Castelsaraceno

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  9. Innanzitutto vorrei complimentarmi con Lorenzo Colombo per l' ottimo lavoro di ricerca storiografica della R.M. di questo bellissimo blog,in secondo luogo,se possibile reperire info sul Marinaio Boscolo Guglielmo,che dovrebbe essere stato disperso all' affondamento dell' incrociatore Zara a Matapan il 28/29 marzo 1941...p.s. controllando in questo blog sui deceduti e dispersi dell' incrociatore Zara ho trovato solo un certo Santo o Sante Boscolo... grazie 1000 e complimenti ancora per il sito !!!

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    1. Buonasera,
      la ringrazio. Dall'albo dei caduti e dispersi della Marina risulta che il marinaio Guglielmo Boscolo, nato a Mesola il 1° luglio 1918, scomparve nel Mediterraneo centrale il 9 marzo 1941 a bordo di una nave mercantile il cui nome non è precisato. Tuttavia l'unica nave mercantile italiana affondata il 9 marzo 1941 è il piroscafo Capo Vita, con il quale scomparve l'intero equipaggio: si può quindi affermare con ragionevole certezza che Guglielmo Boscolo sia morto nell'affondamento di questa nave, la cui storia narro in questa mia pagina: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2018/06/capo-vita.html

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  10. Buonasera, complimenti per il meraviglioso sito. Sto cercando informazioni sul cugino di mio nonno Angelo Binda nato a Saronno, deceduto durante la seconda guerra mondiale in mare

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    1. Buongiorno,
      Angelo Binda era in servizio presso il Comando Marina di Rodi, e ivi risulta disperso l'11 settembre 1943, data della resa del presidio dell'isola ai tedeschi in seguito all'armistizio ed a tre giorni di combattimenti. Come la quasi totalità degli oltre mille uomini di Marina Rodi dichiarati dispersi in quella data, quasi certamente morì nell'affondamento della motonave Donizetti, che lo trasportava prigioniero in Grecia, anche se è impossibile avere la certezza assoluta. La storia della Donizetti e di Marina Rodi è da me narrata nella parte finale di questa pagina: https://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2019/03/donizetti.html

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    2. Grazie Mille!!!!!!!!

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  11. Buongiorno, la ringrazio per gli studi e la ricerca messe da Lei a nostra disposizione. Grazie a Lei ho trovato informazioni su un mio zio SCARFI' Nicola, disperso nell'affondamento dell'incrociatore Malocello in data 24.03.1943. Per me è stata una grande emozione in quanto nessuno della sua famiglia, incluso mio padre anche lui deceduto, è riuscito ad avere notizie sulla sua sorte. Purtroppo non so se il suo corpo è stato ritrovato, ma leggo che diversi corpi anche non identificati restituiti dal mare, sono stati sepolti nel cimitero di Cefalù.
    Grazie tante per il suo prezioso contributo.
    SCARFI' Paolo Lucio
    Messina
    paololucioscarfi@virgilio.it

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  12. Buongiorno, penso che per evidenziare fino in fondo il tremendo tasso di attrito della marina mercantile bisognerebbe specificare meglio i morti in prigionia. Se abbiamo 6000 internati e li riferiamo tutti ai persi il 10 giugno 1940, 537 morti sono un tasso di attrito del 9%. E' un numero fuori scala rispetto ai numeri delle prigionie alleate (escludendo francesi). Ma dentro i 537 ci sono i morti in mano tedesca, post 8 settembre 1943.Dunque togliamo i 6000 internati in condizioni 'civili' e i loro morti. Ma probabilmente molti dei 537 morti sono post 8 settembre e in Germania.

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    1. Buongiorno,
      l'Albo d'Oro della Marina Mercantile, purtroppo incompleto, contiene i nomi di 404 dei 537 marittimi civili deceduti in internamento/prigionia. Da un rapido controllo, su questi 404 circa una settantina risultano essere morti in prigionia tedesca (od anche giapponese: parecchie le vittime tra gli equipaggi delle poche navi italiane internate in Estremo Oriente dal 1940 e catturate dai giapponesi dopo l'armistizio, specie sul Conte Verde).
      Nel considerare il tasso di mortalità tra i marittimi internati/prigionieri bisogna tener conto di due fattori, il primo è l'affondamento del piroscafo britannico Nova Scotia carico di internati civili tra cui molti membri degli equipaggi delle navi autoaffondate in Eritrea nel 1941: in quella sola tragedia morì almeno un'ottantina di marittimi; il secondo è la maggiore età, rispetto ai soldati, dei marittimi della Marina Mercantile, che si traduceva in una maggior probabilità di morire per malattia o "cause naturali" durante i cinque (talvolta sei) anni di internamento e/o prigionia.

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